Flauto di canna

C’era una volta un uomo che si chiamava Sciams. Aveva lasciato la città natale, Tabriz, e tutto solo andava mendicando di paese in paese.
Illustrazione di:Simona Cillario
Fonte:www.stpauls.it/gbaby

Camminando lungo un fiume, vide un campo di canne che ondeggiavano al vento, e ne tagliò una. Si sentì subito meno solo: giocava con essa, la usava come bastone, la gettava in aria e la prendeva al volo. Poi si fermò all’ombra di un grosso albero, e con abili tagli ricavò da quella canna un lungo flauto, che da quel momento fu il suo migliore amico e il suo portafortuna. Camminavano insieme, e ogni tanto lui suonava. La gente era contenta di sentire la musica vellutata del flauto: lo accoglieva bene e gli dava da mangiare. Arrivato alla città di Konya, sentì una musica venire da una scuola. Sciams stette prima ad ascoltare, poi bussò alla porta della scuola. Il maestro uscì accompagnato dagli allievi e guardò incuriosito quel mendicante che aveva bussato.

Poiché la generosità si addice a un maestro, lo invitò a mangiare qualcosa e poi disse: «Perché hai disturbato la mia lezione?».

Allora Sciams allungò il suo flauto al maestro dicendo: «Prova a suonare questo». Il maestro, che si chiamava Rumi, rimase perplesso, e un po’ infastidito rispose: «O sconosciuto, che cosa ti fa pensare che un maestro di musica non sappia suonare un flauto?». Sciams disse di nuovo: «Suona, dunque; tu sei un maestro!». Rumi prese il flauto e provò e riprovò, ma senza successo. Soffiava e soffiava senza produrre note musicali. Umilmente lo ridiede a Sciams, e riconobbe che era un grande saggio quel mendicante.

Decise allora di lasciare la scuola e di seguirlo per imparare a suonare un flauto che lui maestro non aveva saputo suonare. Così la sua vita cambiò. E la gente vide andare mendicando di paese in paese due grandi saggi e due flauti...

Da un’antica leggenda turco-persiana
Pirooz