ALI DI CORTECCIA di Ambra Zaghetto

Fateci caso, in autunno, quando tutte le foglie seccano, quando tutto quel che ci sta attorno si mette a tacere e prende dimora nel silenzio dell’inverno, allora ogni cosa si spegne, quasi senza vita... Eppure gli alberi secchi hanno già messo le gemme che fioriranno la primavera successiva. Gemme. Piccole, minuscole, invisibili. Sembrano secche. Come i tronchi degli alberi, assieme alla corteccia, ai rami più sottili. Secche. Gemme sorelle della corteccia bruna dei tronchi.


Ali di corteccia sono quei lembi secchi e bruni che si staccano dal tronco degli alberi. In autunno. E in ogni altra stagione. Ho immaginato che questi lembi possano prendere vita come le gemme invisibili, addormentate sui rami. Ho immaginato che questi lembi si accartoccino e prendano la forma delle ali di meravigliose farfalle, in una notte, una sola notte. Ali delle cortecce, come petali, come foglie, secche. Petali e foglie di rose. Che poggiano su tavole di legno. Petali e foglie di rose secche appoggiate su legni che sono come cortecce. Ho calcato i solchi delle cortecce su ogni tavola. E si sentono sfiorando il limite. Sfiorando la corteccia. Coi polpastrelli. Sfiorando.



Si creano in una notte. All’improvviso sono percorsi da un brivido di vita. Abbandonano il tronco di alberi immensi e si adagiano a terra. Lembi lunghi di corteccia, macchiati o stinti, arricciati, lisci, lunghi, distesi tra le zolle.

I grani della terra si mischiano alla loro trama. L’umidità entra nel loro corpo: corrosi, ancora più accartocciati, incominciano a respirare la vita.

E’ una notte, una sola notte. E la vita incomincia a scorrere in quei frammenti ruvidi. Si attende il sole: è sempre il primo raggio a dare fremito, ed è la rugiada che riflette i colori dell’arcobaleno e li spruzza in ogni dove! Ambra, magenta, turchese, celeste, oro paglierino, rosso e bruno un corpo solo di mille colori!

L’acqua si secca e i lembi incominciano a contrarsi. Ognuno, nel suo angolo, si ritorce sempre di più, sino a che gli estremi del corpo si congiungono tenendo nel ventre i riflessi della rugiada.

E’ l’alba: l’erba sotto ai piedi scricchiola! Sccccssscccsss! Silenzio! Bisogna ascoltare: le cortecce incominciano vivere! Sccccsssscccssss! L’alba! Macchie brune, macchie nere, macchie bianche: ora tutto incomincia a colorarsi! Adesso! Ogni lembo è odoroso; ogni lembo è pieno di vita; ogni lembo è, adesso, una farfalla! Mille e più creature in un istante: prendono il volo! Seguile! Corri! Corri: eccole che volano, vedi? Rincorrile tutte quante! Allunga le braccia! Allunga tutto quanto il corpo! È la danza della vita!

(Da “Qualcuno si è dimenticato la Luna appesa in Cielo”, Raccolta di Favole)


AMBRA ZAGHETTO, nata la vigilia di Natale del 1978, sin da piccola ha mostrato passione per la scrittura e la musica. La madre pianista, Anna Gemelli, l’ha avviata allo studio del pianoforte in giovane età, ma successivamente si è dedicata allo studio del flauto diplomandosi al Conservatorio di Torino nel 1999. Tra il 1999 e il 2001 ha frequentato il Corso di Composizione Sperimentale presso il Conservatorio di Milano nella classe del M° Davide Anzaghi. Lo studio della musica ha accompagnato la formazione scientifica: Laurea in Scienze Naturali (Dicembre 2003), Dottorato di Ricerca in Biologia Animale (Febbraio 2008). Gli studi scientifici sono stati la base per il lavoro di ricerca sullo sviluppo del sistema nervoso svolto sino al Dicembre 2007 per la Fondazione Telethon, e per l’insegnamento delle Scienze nella Scuola Secondaria Superiore. L’avvicinamento al disegno e al mondo delle installazioni è più tardivo ma sempre dettato dal grande amore per la natura, la musica e le storie “immaginarie” che sono alla base dei testi (per lo più favole e racconti brevi) che accompagnano le installazioni artistiche attuali. Ambra ha pubblicato due raccolte di Poesie, “Libellule” (Rangoni Editrice, 1998) e “Il Filo nelle Crune” (Prometheus Editrice, 2000); nel 2010 verrà pubblicato dalla Gaffi Editrice il racconto “La Porta Numero 12” segnalato al Premio Santa Barbara, Cuore di Terra, Edizione 2009. Nell’autunno 2006 ha tenuto una Mostra dei primi disegni presso il Centro Civico di MI2; nell’Ottobre 2009 ha realizzato “La Città Ideale” in collaborazione con Romina Zambrano, un ciclo breve di incontri per bambini svolti presso la Biblioteca del Comune di Segrate. Ambra attualmente frequenta il Corso di Laurea Magistrale in Scienze Antropologiche ed Etnologiche presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca.
www.ambrazaghetto.com