Hâfez
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Hâfez nacque a Shirâz nel 1325 circa e sembra abbia trascorso la maggior parte della sua vita in questa città presso la corte Mozaffaride. Ricevette un'educazione secondo i canoni tradizionali: studiò l'arabo, le scienze islamiche, la letteratura persiana e sin da giovane si guadagnò il titolo di "Hâfez", ovvero di "colui che recita a memoria il Corano". La sua maturità di poeta coincide con il regno di Shah Shojâ: durante questi anni la sua fama si diffuse in tutta la Persia, nel mondo arabo ed in India. Nonostante gli inviti ricevuti da parte di corti lontane, egli preferì rimanere presso i regnanti Mozaffaridi e di questi vide la sconfitta per mano di Timur. Morì a Shiraz nel 1390. Un'antologia in traduzione italiana è stata di recente curata da C. Saccone (Hâfez, Il libro del coppiere, Trento, 1998).

All'alba mi recai nel giardino per cogliere una rosa,

d'un tratto mi giunse all'orecchio il canto di un usignolo.

Come me, sventurato, era impigliato nell'amore per la rosa

e aveva messo in subbuglio il prato con i suoi gorgheggi.

Girovagavo di continuo sul prato di quel giardino

riflettendo su quella rosa e sul quel usignolo:

la rosa è amica di Bellezza, e l'usignolo s'accompagna all'Amore,

all'uno attribuisci virtù, all'altra mutevolezza.

Molte rose sono sbocciate in questo giardino, eppure,

nessuno può cogliere in esso una rosa senza provare dolore di spine.

Hâfez, non sperare nella gioia che proviene da un simile mondo,

esso invero ha mille difetti e non una sola virtù.