La visione Hafeziana... di Maryam Fatemi Far

I poeti lirici persiani hanno avuto un ruolo sottile e consapevole, più di quanto ha potuto rilevare l'occidente, nella cultura persiana. Condizionati dalla prepotenza religiosa imposta che ostacolava ogni forma di libertà laica, hanno scelto la strada dell'ambiguità per non farsi mettere all'indice e per poter farsi udire da chi era alla ricerca del diverso.

Le poesie di Hafez hanno un posto speciale nel cuore del popolo Iraniano e a prescindere dalla cultura e/o rango sociale d'appartenenza è facile trovare una copia delle sue poesie, in ogni casa. Alcuni dei suoi versetti, nel tempo, hanno acquisito un potere proverbiale donando una forma poetica al quotidiano. Chi ama le sue poesie è convinto che lui era a conoscenza del segreto della vita ed aveva scoperto la sua fonte, tale segreto è presente e codificato nelle sue poesie. Infatti, il suo nome d'arte, Hafez: "Colui che custodisce", deriva proprio da questa convinzione.
È degno di una particolare attenzione anche il rito della notte di Yalda (la notte più lunga dell'anno). Questo rito mette in risalto la magia delle sue poesie. Le sue parole non hanno subito e non subiranno mai il tempo. Ancora oggi in Iran, martoriato culturalmente dall'islam, ogni anno ed in questa sera tutti si riuniscono a casa della persona più anziana della propria famiglia per declamare le sue poesie e se il loro livello culturale non permette una lettura reale, è la memoria tramandata da padre a figlio a supportare la declamazione. Le sue poesie, nel tempo, hanno acquisito anche un potere premonitore… capita spesso che gli innamorati oppure le persone in difficoltà cerchino un'anticipazione del futuro tra i sui versetti…
I suoi versetti… sono supportate delle metafore che sono radicate nella cultura persiana, ogni parola oltre al proprio valore semantico identifica un sentimento evoluto, condizionato e liberato dal tempo. La sua amante per eccellenza prende forma in una donna reale chiamata "Shakheh Nabat". Nabat in persiano rappresenta un prodotto ottenuto dalla cristallizzazione dello zucchero che può assumere forme casuali e diverse… sta all'immaginazione di chi lo osserva rilevare la forma desiderata, un po' come le nuvole… Allorché "Shakheh Nabat" significa "Fiore di zucchero cristallizzato" e lo zucchero… rappresenta quell'elemento che dona dolcezza alla vita.
Non si può trascrivere le sue poesie in un'altra lingua, ma interpretare in base alla cultura che deve ospitare in sé le stesse.
Per quanto riguarda il post precedente mi limito ad aprire una finestra sul cuore di una persona dalle origini persiane ed a definire la sua percezione. È così che le poesie devono essere vissute...

Mi vedi... con ogni mio respiro cresce il mio dolore
Ti vedo... con ogni tuo respiro cresce il mio desiderio

Tali versetti sono orientati verso un amore non corrisposto, oppure letto da un altro punto di vista possono rappresentare l'ultimo incontro tra il creatore e l'uomo ancora desideroso di vivere.
Dialogo con l'amante:
Non smetterò di pretenderti fin quando non sarò che terra.
E anche in quell'istante quando passerai sulla mia tomba la polvere della mia esistenza si poserà sul tuo vestito, per riprovare ancora una volta il calore che mi hai donato, quando ero in vita.

Dialogo con il creatore:
Non smetterò di cercarti fin quando non sarò che terra.
E anche in quell'istante quando passerai sulla mia tomba la polvere della mia esistenza si aggrapperà a te per chiederti il perché di tutto ciò che ho subito.