chaharshanbeh Souri

Chaharshanbehsouri: un augurio, un gioco, una tradizione, il desiderio di credere ancora nelle proprie origini. Ancor’oggi, dopo 3000anni di tradizioni credute e vissute, l’ultimo mercoledì dell’anno solare persiano (iraniano) si tinge di rosso.


In questo giorno, in segno di festa, vengono accesi grandi falò in ogni parte del paese. Questa cerimonia prende origine dalla cultura zoroastrica. Le radici del zoroastrismo risalgono alla Persia di oltre 3000 anni fa. I suoi fedeli veneravano la divinità nei templi del fuoco. Essi erano convinti di doversi comportare bene in vita allo scopo di concorrere alla salvezza del mondo.
Per loro il fuoco era la fonte di bontà, il simbolo di Dio, di un Dio che non comanda, non odia e non punisce. Il fuoco indica il sentiero dell’illuminazione, simboleggia la purezza, il pensiero positivo, la riflessione e la meditazione. Attraverso questa cerimonia la gente fa un falò di tutti i propri errori e disgrazie, si perdona e chiede perdono per l’umanità. Le fiamme di questi falò devono raggiungere il mondo celeste per poter chiedere dai propri antenati la speranza come atto di clemenza per combattere il male (Ahriman) e attraverso la purezza raggiungere il bene (Ahuramazda). Nell’attraversare questi falò saltando, chiedono dal fuoco di bruciare il dolore, i dispiaceri e tutta l’ignoranza che hanno accumulato per poter avere come premio la luce, il calore e la saggezza del fuoco, questo elemento divinamente purificatorio.

Mercoledi di Fuoco

Fuoco, ardente fuoco!
Tu che riscaldi, infiammi
Tu che simboleggi la passione
la vita, l’emozione
Tu che paziente attendi
i primi respiri del tuo Zefiro amante
Ascoltami!
Solleva le tue fiamme oltre il cielo!
Chiedi clemenza per me!
Purificami!
Porta via dal mio volto
il giallore dell’inverno, degli errori umani
Amami! Come ami la primavera
.. e lasciami in dono
rovente rosso della tua conoscenza
cosicché io possa vivere con passione
…la mia reviviscenza

(Maryam Fatemi Far)