Esfahan

Viaggio in Iran
Fotografie di Alessandro Grassani
Galleria Fnac Milano
Dal 15 ottobre al 25 novembre 2009


Questo viaggio in Iran inizia dopo la vittoria alle elezioni del 2005 di Mohamoud Ahmanedinejad, presidente conservatore che - con la rincorsa al nucleare - sta sfidando il mondo occidentale e destabilizzando i già precari equilibri mediorientali. Non solo, con Ahmanedinejad il Paese vive una rinnovata e rigida applicazione dei dettami della rivoluzione Khomeinista, alla quale però credono ancora in pochi, tanto che al “regime” si oppone la maggioranza del popolo iraniano.

Sono tornato in Iran l’ultima volta nel 2009, anno in cui il regime ha festeggiato il 30° anniversario della rivoluzione e anno in cui il popolo iraniano ha fatto sentire la propria voce più forte che mai, mostrando al mondo un Iran diverso da quello che credevamo di conoscere.
Obiettivo del mio lavoro è raccontare la complessità di questa società, perché l’Iran non è solo fondamentalismo e propaganda. Anzi, mentre in altre capitali del Medio Oriente l’Islam è diventato il catalizzatore dell’insoddisfazione nei confronti del governo, a Teheran la gente si allontana sempre più dalla religione, che identifica con i governanti stessi.
Ho viaggiato per migliaia e migliaia di km nelle zone più remote, dove vivono le minoranze etniche, il 45% della popolazione dell’’intero Paese. Kurdi, Baluchi, Azeri, Arabi, Turkmeni e Lor cercano di affermare i loro diritti, la loro appartenenza e talvolta la loro voglia di autonomia, in contrasto con un regime che li reprime e nel quale non si riconoscono. Il mio viaggio si è concluso a Teheran, città in cui è palpabile la divisione della società iraniana e dove i giovani (il 70% della popolazione ha meno di 35 anni) sono ben consapevoli dei limiti della loro società e guardano all’occidente come un modello da seguire.
Alessandro Grassani

Biografia
Alessandro Grassani, nato a Pavia nel 1977, si diploma in fotografia all’Istituto Riccardo Bauer di Milano (ex Umanitaria). Inizia lavorando come fotografo nel settore pubblicitario ma presto, la sua attenzione si sposta verso importanti temi internazionali di attualità che negli anni lo portano in giro per il mondo alla ricerca di “storie” da raccontare. Lavora in Albania nel periodo del crollo delle società piramidali e dell’immigrazione clandestina verso l’Italia e viaggia in Sudamerica; nel 2004, con il funerale di Yasser Arafat, inizia i suoi reportage dal Medio Oriente, dove ritornerà più volte. È nella Striscia di Gaza prima e durante lo sgombero dei Coloni, e vi torna dopo la vittoria alle elezioni di Hamas e durante l’operazione militare denominata dagli israeliani “Summer Rain”. Documenta le fasi della costruzione del muro nei territori della West Bank e ritrae la vita spensierata dei giovani di Tel Aviv.Si reca in Iran per la prima volta alla fine del 2003, per documentare gli effetti del terremoto di Bam e vi torna più volte dopo la vittoria alle elezioni del presidente conservatore Ahmadinejad nel 2005. Espone in mostre personali e collettive, tra le quali: Festival Internazionale di RomaFotografia, palazzo Ducale di Genova, Savignano sul Rubicone FestivalFoto e nel 2007 vince la menzione speciale del Premio FNAC. È rappresentato in Italia dall’Agenzia Grazia Neri.

La mostra
La mostra, composta da 40 immagini, verrà presentata nel corso del 2010 in tutte le Gallerie Fnac d’Italia (Genova, Roma, Napoli, Torino e Verona).