Cristina Contilli


di Fabiola Caporalini e Cristina Contilli.

Questo testo nasce dalla mia collaborazione con un’altra scrittrice residente nelle Marche: Fabiola Caporalini di Tolentino, giornalista e poetessa, con cui, nel 1997, quando io frequentavo ancora il primo anno dell’Università e lei, invece, si era appena laureata, ho condiviso un breve periodo di collaborazione nella redazione di un periodico locale.
Ho ritrovato Fabiola nel 2002: desideravo citare alcuni suoi versi, in apertura di una delle sezioni della mia prima raccolta di poesie, e l’ho contattata per chiederle se potevo farlo oppure no. La sua risposta è stata positiva: non pensava che mi ricordassi ancora di lei, né che il suo libro di poesie: “Rovesciata clessidra purpurea”, pubblicato nel 1997 dalla Edizioni Blu di Prussia di Piacenza, avesse rappresentato per me uno stimolo ed un esempio.
Dal 2002 ad oggi la nostra collaborazione non si mai interrotta, anche, se a volte, lavoriamo intensamente insieme ed, altre volte, ognuna segue autonomamente il proprio percorso artistico e culturale.
Dopo la rassegna dell’estate 2004 “Tra monti... e pagine”, in cui io presentavo le mie poesie e Fabiola era la mia introduttrice, abbiamo lavorato insieme per scrivere un testo che raccontasse una storia d’amore, ambientata nell’Ottocento.
All’inizio pensavamo di scrivere un “prosimetro”, poi, attraverso varie stesure, ci siamo rese conto che la forma più adatta per esprimere quello che immaginavamo era un breve monologo teatrale.
E’ nato così, tra l’estate del 2004 e l’autunno del 2005, “Una donna, la sua rivoluzione”: “per cosa una donna è disposta a rischiare”, ci siamo chieste, “per cosa è pronta a fare, quindi, una rivoluzione?”
“Per i propri ideali”, ci siamo risposte, “ma anche per amore e quindi, quando tradisce l’uomo che ama, allontanandosi da lui, è come se commettesse un doppio tradimento: sentimentale ed ideale.”
Questo doppio tradimento è alla base delle due storie, raccontate nei due atti del monologo: la prima ambienta a Cuba, la seconda ambientata nell’Italia delle lotte risorgimentali.
Questo testo fa parte di un progetto più ampio, sviluppato in collaborazione con la poetessa vicentina Ines Scarparolo e con lo scrittore torinese Silvio Corsini, che desidera recuperare lo spirito del teatro romantico europeo dell’Ottocento, attraverso un rinnovamento strutturale della tragedia, che mantiene il suo tratto fondamentale: raccontare contrasti tra personaggi oppure tra sentimenti, in lotta tra loro dentro al medesimo personaggio, ma assume la forma semplificata di un monologo o di un dialogo tra due soli attori.

Cristina Contilli