il sogno verde di tehran-Maryam Rahimi

Jan 122013
 

A ben vedere, c’è molto più privato che politico in questo libro. C’è il desiderio struggente di una donna di non arrendersi, di rischiare la propria vita per dare il proprio contributo in una lotta, che non può proprio delegare ad altri. È un sogno maturo, nel senso che la protagonista ha marito e figli e ha sulle spalle gli anni, le delusioni e la fatica ancora sconosciuti a molti dei ragazzi con i quali si ritrova a scendere in piazza a Teheran. Eppure questo non le impedisce di sognare ancora, di prendere un aereo e partire, nonostante il parere contrario di tutti quelli che la circondano. C’è una scena molto bella, quasi cinematografica. È quella che descrive la fuga notturna delle protagoniste sopra i tetti di Teheran. Sono pagine piene di paura e di speranza e anche di solidarietà, di coraggio. Questo libro ricorda, anche a noi italiani, che la politica (e forse la vita stessa) dovrebbe essere soprattutto passione, non soltanto calcolo. Utopia? Secondo il grande Gialal al-Din Rumi, “colui che non sente la musica, pensa che chi danza sia matto”.
Antonello Sacchetti

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