Nader Ghazvinizadeh, Nato a Bologna nel ’77, per metà iraniano, ha vissuto a Eesph’an e poi a Bologna. Allena la squadra di calcio del Botafogo, ha scritto di criminologia ed urbanistica su vari quotidiani, è stato giornalista radiofonico. Ha firmato la sceneggiatura dei film “Drobgnac” e “Apocalisse in Via Orfeo”. Suoi testi sono inclusi in Dieci poeti italiani (Pendragon 2002), Poesia.Narrativa (La Meridiana 2003) e Annuario di poesia 2004 (Castelvecchi 2004).
fonte.www.sagrana.itIn ricordo del campo Savena
Alla Cirenaica
c’è una tribuna che sembra una fermata di campagna
c’è un torneo estivo all’ora di merenda
si gioca nei cortili, la cena si raffredda
Ecco, i tagliaborse del Pontevecchio
facce sporche giù dalle case di Via Mondo
Giù dalla Suburbana
c’è la tribuna che sembra una ferrovia
i bambini dai quartieri
c’è un torneo dei Bar
buio anche sotto i riflettori
Ecco la Coppa predieri
per bere il vino rosso della Terza dal cartone
il latte caldo della Prima
con la vodka della Promozione
la tribuna di legno, e sopra passa il treno
Coppa delle Fiere
Tu sai che il calcio è gitano, rumeno
Mister
qui il campo è una steppa
è il gioco che vince chi ha la barba incolta
c’è un rapinatore, d’area di rigore,
come un pescatore, scuote le reti nere
arriva di notte
ti aspetta sul secondo palo
Tu sai che il calcio è giostraio
il sogno operaio del Rayo Vallecano
un giocatore di terza classe
avanti, indietro,
un geometra che sogna di diventare architetto
nel vagone letto
Le città in trasferta come il mercante in fiera
fino alla cattedrale: il San Mames
il calcio
è
un tango
Enzo Francescoli
certi centravanti sono croci
certi campi sono come cicatrici
Tu sai che la partita è creola
il tifo è mulatto
vince chi gioca di tacco
Mister
parla in dialetto
qui la panchina scotta
vince chi gioca la matta.
I ciclisti
Abbiamo nella gola
le dolcezze di Laigueglia e Albissola
la ruota di farina, la strada di pietra
usciamo la mattina, mugnai della fatica
abbiamo tutti nel cuore la salita