Massimo Sannelli

il popolo a cui si è fatto; e fa
vento innocente questo, nei
rumori; ché corre vento.
1
dov’è la madre diversa, parte,
tra i figli sopportare questa
solitudine lunga, allora è fatto
sfregio; dietro è fatta
esperienza e luce; certo è giglio.
“chi credete io sia?” ti aiuto, spiega, con
la mancanza fiera, aiuto – *le roi*
dissociarsi, *le roi* urlare, così
in fretta anche, dalle due mani,
separare, oh, sassi, strumenti, colpire:
il popolo a cui si è fatto; e fa
vento innocente questo, nei
rumori; ché corre vento.
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2
questi uccelli sono serafini, è mattino. nessun suono di pioggia si sente, la pioggia è passata. così nessuna tenda nessun cuscino nessun suono si confronta con i piccoli: sono due, l’azione è veloce, e la partenza è veloce.
Un Commento per “Massimo Sannelli”
Spiacenti, i commenti sono chiusi.
la prima poesia è tratta da Nome, nome (Inedition, Bologna 2007, con una prefazione di Marina Pizzi); ne esiste anche una variante in inglese. la seconda, in prosa, è solo il povero adattamento di un testo in inglese, in versi. grazie, dal cuore, a chi li ha ospitati – è tutto quello che ho e che posso dare
massimo sannelli