Eutanasia

 Poesia
Feb 172008
 

Eutanasia
Di Patrizia DeFranceschi

Qui, nell’isolamento un istante è eternità,
il giudizio di fine della vita resta privo di coscienza,
fra le piastrelle bianche.
Aiuto, aiuto per vivere o per morire.
Che condizione impensabile per questo corpo,
quale regola umana può creare la condizione della morte che s’avvicina,.

non cadavere in balia della ricerca,
guarisco sempre meno, muoio un po’ di più.

Deserto, luogo che richiama l’antica vacca gravida, la solitudine, deserto nell’anima che nel silenzio ci induce a riflettere sulle nostre scelte.

Uccidere o lasciar morire,
combattere o non affrontare,
vita o morte,
quale ruolo divino attraverso la carne che forzatamente diventa oggetto.

Camminare senza gambe, senza braccia,
respirazione, circolazione
nessun segno.
Uccidere o lasciar morire,
passa dinnanzi l’esperienza della vita,
poi si allontana con la sua libertà.

Rispetto, obbligo, collettivo, singolo, dignità, disporre o meno di sé stessi.
Un soggetto temporaneamente morto.

Patrizia DeFranceschi

Febbraio 2008

  Un Commento per “Eutanasia”

  1.  

    Con questa poesia si affronta il tema difficile dell’eutanasia e della sua libera scelta. Con la solita grande sensibilità che contraddistingue l’autrice non viene tracciata una strada ma viene lasciata ad ognuno la libera scelta su un tema così personale come quello dell’eutanasia.

Spiacenti, i commenti sono chiusi.

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