Nella tradizione persiana, l’improvvisazione, bedahe navazi, è una “composizione in tempo reale” e costituisce uno dei suoi tratti stilistici più significativi. Lungi dall’essere un esercizio virtuosistico e solipsistico, essa si pone al culmine del concetto di musica proprio della cultura persiana: all’improvvisatore è richiesta innanzitutto l’assoluta padronanza del radif, il repertorio tradizionale della musica persiana trasmesso di generazione in generazione. Solo a partire da questo, attraverso la creatività, la sensibilità, la memoria orale, la padronanza del proprio strumento, il musicista può giungere allo stile personale e inconfondibile che si manifesta nell’improvvisazione.

Un concerto come questo diviene allora un’opera d’arte unica e irripetibile, che ci farà apprezzare lo stile e la potenza espressiva dei tre illustri maestri, allo stesso tempo compositori/improvvisatori, uniti nella forza mistico-estatica e nella luminosità delle loro creazioni spontanee.
Questo evento si inserisce in una prospettiva più ampia: l’Unesco, infatti, ha inserito il Radif tra i Capolavori del patrimonio orale e immateriale dell'umanità e ha dichiarato il 2010 Millennio dello Shahnameh, il “Libro dei Re”, capolavoro del grande poeta persiano Ferdousi.

Hossein Alizadeh, laureato in Musica all’Università di Teheran, ha studiato Composizione e Musicologia all’Università di Berlino, ha insegnato all'Università e al Conservatorio di Teheran. È stato direttore e solista dell’Orchestra Nazionale della Radio e della Televisione Iraniana. Ha registrato l'intero corpo del Radif sulle interpretazioni di Mirza Abdullah per Tar e Setar. È il punto di riferimento per le nuove generazioni di musicisti iraniani. Ha fatto il suo debutto in Europa con l’orchestra della Compagnia Béjart Ballet per il balletto Gulistan, di Maurice Béjart; è stato più volte candidato ai Grammy Awards.

Kayhan Kalhor ha suonato come solista con molti ensemble e orchestre, tra cui la New York Philharmonic Orchestra e Orchestre Nationale de Lyon. Ha composto per la televisione e il cinema, tra cui Youth Without Youth di Francis Ford Coppola nella partitura con Osvald Golijov. Nel 2004, è stato invitato dal compositore americano John Adams alla Carnegie Hall e ha partecipato al Mostly Mozart Festival al Lincoln Center con il Requiem di Mozart.
È membro fondatore di Yo-Yo Ma’s Silk Road Ensemble; più volte candidato ai Grammy Awards.

Madjid Khaladj, invitato nel 1984 a insegnare percussioni iraniane al Centro di Studi Musicali del Medio Oriente a Paris-Sorbonne, allora sotto la direzione di Yehudi Menuhin, dal 1998 insegna anche all'Accademia Statale di Musica di Basilea.
Figura di spicco nel mondo delle percussioni, ha sviluppato un diverso approccio nelle percussioni persiane, sia nell’improvvisazione che nell’accompagnamento. Ha registrato diversi album con vari maestri, tra cui Hossein Alizadeh, Hossein Omoumi, Dariush Talai, M.R. Lotfi e M.R. Shajarian.

Masters of Improvisation
Domenica 23 maggio 2010 alle ore 18.00
Milano
Teatro San Fedele
Via Hoepli 3/b (Zona Duomo)

Un concerto memorabile, da non mancare.

Per informazioni e prenotazioni:

Cell. 327 5329825

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