IL VIOLINO TRISTE
il suono delle tue unghie che grattano il palmo della tua mano
il tuo profumo un po' aspro e deciso
le tue ciabatte così tozze e rumorose
la tua voce così roca e decisa


i tuoi occhi così dolci e così raramente ma incredibilmente adoranti
il tuo abbraccio inadeguato ma solido
la sigaretta nell'incavo tra indice e medio che è stata il prolungamento della tua mano
le dita dei tuoi piedi che si intrecciano mentre leggi
la tua mano così forte e così calda
la tua carezza sulla mia testa in questo attimo che diventa eterno
le frasi sussurrate nelle nostre menti
l'orgoglio che ci ha derubato
la paura delle cose che ci avrebbero salvato
la mancanza che a momenti si fa pietra tagliente
i sogni che si infrangono sulle pareti della realtà
il sogno di farti vivere il mondo attraverso i miei stanchi e tristi occhi
quello che sono diventata per te e senza di te
le cose che so e quelle che hai portato via con te
quella parola il cui suono è quello di un violino triste per me... papà

IO SONO

voglio vivere o morire, non più sopravvivere
voglio ridere o piangere, non più sogghignare
voglio amare o odiare, non più tollerare
voglio volare o atterrare, non più sorvolare
voglio entrare o uscire, non più stare sulla soglia
voglio urlare o tacere, non più sussurrare
voglio volere o rifiutare, non più accettare
voglio nuotare o affogare, non più galleggiare
voglio poter dire IO SONO senza la paura di non saper finire la frase
voglio non dovermi sentire in colpa di volere