Maryam Rahimi

Un sussurro nel silenzio di Maryam Rahimi. Edizioni Pugliesi.

Maryam Rahimi è nata a Teheran nel 1974. Pur avendo seguito gli studi di economia, la sua passioni sono sempre state: la lettura, cui l’ha indirizzata il fratello maggiore, Jahanghir, la filosofia e la pittura; per coltivare quest’ultima una decina di anni fa si è trasferita in Italia. Qui ha scoperto l’amore per la scrittura e, dopo aver pubblicato nella sua madrelingua:il persiano, ora si cimenta con dei racconti brevi in italiano, nei quali condensa la sua filosofia di vita:coraggio e tenacia.



Qualche righe dal terzo racconto: ‘’Mersedeh’’

Le due sorelle decisero di fare qualche passo, finché non fossero arrivate ad una agenzia di taxi.
...Azadeh cominciò a parlare e le chiese:
-Sono stata io la causa del vostro litigo?
-No Azadeh. Non sei stata tu la causa. La causa è Mansur. Tutto questo sarebbe dovuto succedere qualche mese fa. Non posso essere prigioniera del fanatismo altrui. E Mansur non ha il diritto di disprezzarmi cosi’ e pretendere che io subisca tutto,solo per l’amore che provo per lui. Sai, Azadeh quando lui esagera con le sue indagini, mi sento per davvero sua prigioniera. E in questi momenti dimentico tutto l’amore e tutti i sentimenti finiscono per sembrarmi delle parole belle, ma buffe. Magari le persone imparassero a vivere in libertà e a non sentire la proprio libertà posta in pericolo per colpa degli altri!Io lo amo per davvero; ma, per questo suo difetto, potrei anche rinunciare a lui. So che hai visto lo schiaffo. Ma ciò che mi ha maggiormente ferito sono state le sue parole. Credimi. Ha detto delle cose stasera che non dimenticherò mai nelle mia vita. Mansur, purtroppo, non ha ancora capito che io, né per lui né per nessun altra persona, rinuncerò ai miei diritti e non sarò mai una piccola donna indecisa. Le sue sono decisioni maschiliste. In me, nessun uomo potrà trovare una brava schiava, accondiscendente e muta. Te lo prometto. Cara, già da tempi lontani si dice che ‘’quello che non ti piace, te lo ritrovi sempre davanti ’’. Mansur ha toccato proprio il tasto sbagliato. Quello che vuole da me va contro la mia filosofia di vita. La parola schiavitù non esiste nel dizionario della mia mente e della mia anima e nemmeno lui riuscirà a trovare questa parola in me, perché non esiste. Ah, la mia piccola e dolce sorellina! Sappi che, per una persona, nulla è prezioso quanto la libertà! Se cosi non fosse, tante persone della storia non sarebbero morte in virtù del significato di questa parola. Nella storia, le donne più coraggiose e gli uomini più zelanti hanno combattuto per la propria e l’altrui libertà. Come è possibile che una persona intelligente chiuda gli occhi e tralasci i suoi diritti, non vivendo come vuole per davvero e questo solo perché un'altra glielo impedisce. Ciò che (è) ancora più triste è che l’altro ti costringe a privarti della tua libertà, e che tu, in pratica, vieni portata con la forza ad abbandonare la tua libertà, che rappresenta il diritto primario di un uomo. Questa forza si esplica in molti modi ed uno di quelli, il più brutto, consiste proprio nel sfruttare l’amore che si prova nei confronti di quella persona. Oh, no, cara: non devi mai sottometterti...