Un ventre gonfio d’assenza
lo spettacolo di narrazione e musica sulla vita della poetessa iraniana F. Farrokhzad.
interprete e ideatrice del testo:Deborah Fortini
Darioush Madani e Dena Gourginpour curatori della " drammaturgia " musicale.


Poetessa e cineasta iraniana Forugh Farrokhzad nacque a Teheran nel 1934, e morì prematuramente in un incidente automobilistico nel 1967. Fu una delle più grandi artiste dell’epoca. Studiò inglese e produzione in Inghilterra, ebbe esperienze come attrice e produttrice. Odiata dallo scià, lottò sempre in modo coraggioso per difendere le proprie idee. Rosembaum, occhio autorevole della critica americana, individua nel percorso artistico di Forugh quella che sarà la nuova onda del cinema iraniano, in particolare del cinema di Abbas Kiarostami. Ma la sua potenza sta nel fatto che sia stata la prima a usare il suono in presa diretta, anche se ne attribuiscono la scoperta a Ebrahim Golestan.
Con la casa è nera, film girato quando lei aveva solo 27 anni, parla dei lebbrosi che vivono nascosti in un istituto e lontani dal resto del mondo. Il regime dello scià critica il film accusando la regista di strumentalizzare i malati per scrivere una macabra ed errata metafora del Paese. A quest’accusa Forugh potrebbe idealmente rispondere con questa significativa frase : “ il mondo non difetta certo di brutture, se chiudessimo gli occhi per non vederle ce ne sarebbero ancora di piu “

Interpretato da Deborah Fortini con la regia di Massimo Tomasello, lo spettacolo e’ un lavoro dedicato a Forugh Farrokhzad, poetessa persiana vissuta negli anni Cinquanta in un Iran, apparentemente emancipato. Definita la “ voce femminile di tutte le donne imprigionate da secoli di silenzio “ Un ventre gonfio d’assenza ripercorre la vita della poetessa dal matrimonio ancora adolescente alla scelta di dedicarsi alla poesia, al viaggio in Europa, che la porterà, al suo ritorno in Iran, a girare la casa è nera, agghiacciante metafora della sua terra e vincitore di numerosi premi. Queste tappe sono ripercorse attraverso il racconto della sorella Puran , testimone d’eccezione della sua crescita personale ed artistica. Il ricordo di “ un esile figura “ dominata da forti passioni riemerge in un’ atmosfera ricca di suoni e profumi di un Iran sedotto e al tempo stesso indignato dalla determinazione di una donna e della sua voglia di vita e di arte.
Il senso d’individualismo e di liberta’ che si delinea nelle vicende di Forugh apre uno spiraglio di luce in una cultura non sempre comprensibile, sottolineando gli aspetti di ricchezza e di estrema povertà di una terra da sempre in conflitto con le sue tradizioni : così la storia di una donna che si fa storia di un paese e delle sue contraddizioni.
per vedere tutto lo spetacolo bisogna andare sul sito della Compagnia Teatro dell'Argine.
www.itcteatro.it, seguire l'indicazioni PRODUZIONI e ricercandolo con titolo"Un ventre gonfio d’assenza".